venerdì 15 aprile 2011

Debbo andare via, per ritornare



"Debbo andare via, per ritornare" mi ripeto, incurante del gelo che mi sferza.
Considero - attraverso un nitido vetro scuro che nasconde lo sguardo - la vita.
La seduta mi accoglie, strano, sembra più ampia, come se in questo cammino mi fossi rimpicciolita.
Maria Rita Orlando ph. All rights reserved-©
Le voci intorno sono ovattate ed indistinte. Adesso è necessario che vada.
Pubblicità. Hasta  siempre comandante.
In viaggio mi torna alla mente quel saggio sul Fuoco dell’attenzione, su quando sei così preso a seguire i tuoi pensieri, un’idea fissa, che, paradossalmente perdi di vista la tua strada. E segui altro.
Accidenti, mi si chiudono gli occhi. Sono tanto stanca, quella luce azzurra mi ucciderà prima o poi.
L’aria fredda aiuta. Alla radio quella canzone che dice, “It’s complicated, so complicated” e ti chiedi per l’ennesima volta chi la canta e qual è il suo titolo.
Si, meglio fermarsi. Un po’.
Inali boccate d’assenzio. E pensi a dialoghi silenti e come maledici quegli sciocchi segni e sai che qualcosa ne verrà.
E’ tardi, ti scrolli la cenere di dosso e parti. Di nuovo.
Pubblicità. Lo sguardo si posa, anche senz’acqua le ginestre sono fiorite.



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