domenica 14 ottobre 2012

Nastro rosso sull’asfalto


Diventa sempre più difficile ricordare come se nulla fosse. 
Stato. 
Maria Rita Orlando ph. All rights reserved-©
Non ricordo più bene il volto. Compaiono a tratti i canini, il timbro della voce. Perduto nella nebbia come se fossero trascorsi lustri. Permane assenza intorno. Di vacua profondità. In una città non mia, sento di non appartenere. A nessun luogo che non sia dello spirito spettatore. 
A tratti inferenze di Bellezza sfiorano e lievi vanno. A tratti si crede e poi.
 Pause lunghe rimbombano risate deliranti di vomitato dolore. 
Per placare ira.
Emilia rimasta cristallizzata e piena. 
Altro da me. Novello luogo dell’anima. Notti di luna. Spettro caro, sapevi che sarei andata via. 
Hai tormentato, studiato, vegliato le oscurità. Curato la disperata follia dove respiro vivo non c’era.
Adesso che fai? Altri umani occuperanno quel luogo regno di rondoni caduti. 
Ali troppo grandi per angusti cortili.
Cuore. Nastro rosso sull’asfalto. 
Infausto segnali ferita.
L’esordio di architetture modulari dell’esistenza si accompagna ad una riprogettazione totale.



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