giovedì 13 gennaio 2011

Franco Nocera, cromìe e passioni



 

Possiede il raro dono di sublimare e precipitare nella sua pittura tutti gli aspetti delle passioni umane con spirito che non conosce mezze misure, è assoluto nel suo sentire.
Quando celebra non è mai impuro: eleva alla massima potenza l’oggetto del desiderio, in un moto di assoluto rito, rende eterno l’attimo.
Le sue cromìe narrano storie, nelle sue opere si fonde l’uomo e l’artista con un filo rosso che lega vita e silenzio dei ricordi, con uno sguardo attento, mai superficiale, non scevro di dolorosa malinconia di chi ha vissuto appieno. Mai banale o distaccato, innamorato della vita e, citando Alda Merini,  poetessa tra i poeti a lui cari, “Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno …. per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara”.
Personalità complessa,  alterna la curiosità e la crudele levità di un fanciullo, (è sovente ripetere  "Amo i giovani perché tutto quello che fanno lo fanno per la prima volta") ad una spiritualità profonda di un uomo che cerca e dubita, nella quiete, apparente ben inteso, della sera.
E’ l’anima dell’artista che si confronta col sacro. 
Maria Rita Orlando. All rights reserved-©. 


2011 - Testo critico in catalogo per la mostra di Franco Nocera 
“Il colore del mare” presso il Museo Civico di Termini Imerese, (Pa). 
Pubblicato su
http://www.franconocera.it/biografia.html