domenica 4 giugno 2023

Respiro

 [Nel 1969, la psichiatra svizzera Elizabeth Kübler Ross ha formulato una teoria sulle fasi di elaborazione del lutto, attualmente seguite dalla psicologia. Negazione, Rabbia, Patteggiamento, Depressione e Accettazione. Elaborare la perdita è fondamentale per poter riprendere a vivere nuovamente con serenità e per evitare che questa situazione possa cristallizzarsi e creare un trauma che può ripresentarsi nel futuro, sfociando in sintomi e disturbi.]

"Ciao, ma che roba è?!"

- "Niente, stavo facendo delle ricerche"

"Abbiamo qualche cadavere eccellente? Mi devi dire qualcosa?"

- "Non fare congetture, ti ho detto che sto facendo..."

"Delle ricerche, ho sentito. Ma conoscendoti, cosa c'è sotto? Chi dobbiamo seppellire? Preparo una vanga?" 

- "Non ci provare..."

"..."

- "Non mi psicanalizzare. Usciamo?"

"Frena, dimmi la verità: ti sei stancata? Lo conosco questo sguardo, occhi taglienti e apatici post cocaina"

- "Non sparare cazzate. Lo sai che non uso droghe" 

"Lo so, miss arrogante. Tu sei la droga [cit.]. Potresti essere più originale però."

-"Usciamo. - Se non ti va resta pure qui. Ma quando vai via chiudi la porta"

"Aspetta. Ferma"

- "Che stai facendo?"

"Ferma. Hai i capelli tutti arruffati. Te li sistemo". 

- "Lascia perdere. Non mi va che mi si tocchino i capelli."

"Non temere, farò attenzione a non sfiorare la tua preziosa testolina. Nessun pensiero sarà attraversato."

- "Hai sempre voglia di scherzare. Esco. Adieu."

[Un attimo ed è sparita. Non occorrono altre parole. La conosci. Ha incontrato un punto cieco e questo la disturba. Qualcosa è sfuggito al suo controllo. In passato si sarebbe disperata, ma adesso... È cambiata. È diventata più lucida, chirurgica. Ha avuto buoni maestri direbbe lei. Se faccio in fretta la raggiungo.] 

[È al telefono. Ride. Bene. Quelle sue risate che solo a sentirle ti sembrano un bonus aziendale]. 

-"È interessante come da un collezionista come te possano uscire parole come - Amore. 

Uhm... No. Non mi interessa. Appartengo a me stessa. 

- Dici? No, non ti abbandono. 

- Sì. Dovremmo, un giorno di questi. 

Chiudo, c'è gente."

- "Uh... Sei tu. Da quanto tempo sei qui?"

"Abbastanza."

[ Eccoli di nuovo. I suoi occhi. Le pupille farsi fessura. Mi attraversano e quel verde mi prospetta l'abisso]. 

- [Sorride.] 

- "La mia coscienza. Lo sai che rischi la vita, vero?!"

" Amo il rischio". 

- "Dovresti fare attenzione."

[Come siamo finiti qui?]

[ - Mi guarda...] 

- "Non. Non fare il suo stesso errore. Non confondere vita e letteratura."

[Respiro].