Come
campo a maggese
lascio
le zolle riposare.
Maria Rita Orlando ph. All rights reserved-© |
Di
tante feconde messi restano
[solo]
spighe abbandonate.
Satelliti,
ho visto nei volti
e
conoscenze degli antichi.
[Eppure]
vivo i tempi dei cani
e
scorgo bellezze crudeli
coperte
da oblio infinito.
Talvolta
pensieri seminali premono
[ma]
il giogo delle stagioni incede.
Primavera
[beffarda] sorride
con
piogge e tumulti.
In
preda a comodi sillogismi
[miserabile]
l'uomo che muta casacca.
Dimmelo
[come] se bastasse un'occhiata!
Vinto da fame, dirai.
Vinto da fame, dirai.
Ma
troppe volte t'ho visto
ululare
alla luna, [disperato]. #
Testo e foto di Maria Rita Orlando. - All rights reserved-©. Opere pubblicate ai sensi della legge 22 aprile 1941 n. 633, capo V, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione, in qualunque forma, senza autorizzazione dell’Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta legge.
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