domenica 7 ottobre 2012

Scrivere



Talvolta sono gli spiriti non contaminati dalle sovrastrutture della conoscenza che producono risultati più alti.

Scrivo. La scrittura per me è una necessità. E' catarsi. E’ esorcismo. Un epistolario di guarigione. Scrivo riflessioni. Brandelli di esistenza che fisso per non cancellarle. Celebro ciò che mi emoziona. Ci sono vite che come meteore passano. Ci attraversano. Lasciando in noi scie di luce. Che per me sono fertilità. Stimolo a creare. Che vincono il mio senso di oscurità. Ma vedi. Talvolta sono così a pezzi che a volte la luce mi fa paura. Vivere significa assaporare spolpare immergersi e se diventa invece anelito boccheggiante di sopravvivenza? È vita questa? Credo che lo sia. Comunque. Ma gli orizzonti diventano lontani e le visioni strascichi uncinati sull' anima. Anche se Indomita. Sempre. A volte capita di cercare il profondo... Dove non c'è. Tutto qui. Beh. come tutti noi. 

Si crea in solitudine. Continuo allora a gettare segni su carta. Se gli esiti poi sono poesia non sta a me dirlo. Nella scrittura sono io. Nel bene e nel male. É la sola cosa che mi placa. Anche quando tutto il resto crolla. Mi coinvolge indagare sui contesti estetico-esistenziali e sulle relative speculari epifanie. 
Ma la poesia in fondo che cos'è, se non un coito dell'anima? Stille feconde in spiriti recettivi.














Testo di Maria Rita Orlando. All rights reserved-©. Opere pubblicate ai sensi della legge 22 aprile 1941 n. 633, capo V, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione, in qualunque forma, senza autorizzazione dell’Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta legge.