Possiede il raro dono di sublimare
e precipitare nella sua pittura tutti gli aspetti delle passioni umane con
spirito che non conosce mezze misure, è assoluto nel suo sentire.
Quando celebra non è mai impuro:
eleva alla massima potenza l’oggetto del desiderio, in un moto di assoluto rito,
rende eterno l’attimo.
Le sue cromìe narrano storie, nelle
sue opere si fonde l’uomo e l’artista con un filo rosso che lega vita e
silenzio dei ricordi, con uno sguardo attento, mai superficiale, non scevro di
dolorosa malinconia di chi ha vissuto appieno. Mai banale o distaccato, innamorato
della vita e, citando Alda Merini, poetessa tra i poeti a lui cari, “Io la vita l’ho goduta perché mi
piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno …. per me la
vita è stata bella perché l’ho pagata cara”.
Personalità complessa, alterna
la curiosità e la crudele levità di un fanciullo, (è sovente ripetere "Amo i giovani perché tutto
quello che fanno lo fanno per la prima volta") ad una
spiritualità profonda di un uomo che cerca e dubita, nella quiete, apparente
ben inteso, della sera.
E’ l’anima
dell’artista che si confronta col sacro.
Maria Rita Orlando. All rights reserved-©.
2011 - Testo critico in catalogo per la mostra di Franco Nocera
“Il colore del mare” presso il Museo Civico di Termini Imerese, (Pa).
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